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15/09/10

Milano sì muove: raccolta firme per un referendum ambientale


Diamo voce e visibilità ad una raccolta firme, iniziata il 12 luglio che si concluderà poi il 6 novembre, per poter ottenere un referendum consultivo su 5 quesiti riguardanti l'ambiente e Milano: da misure che riducano il traffico automobilistico incentivando quello pubblico al potenziamento di aree verdi al risparmio energetico, insomma idee e progetti che mirino ad una maggiore vivibilità della metropoli milanese. 
Particolarmente importante sarà il week-end 17-18-19 settembre in concomitanza con la settimana europea della mobilità sostenibile, saranno fortemente presenti infatti stand e luoghi di raccolta firme.
I promotori sono l'ex assessore alla mobilità Croci, l'esponente radicale Cappato e il consigliere comunale Fedrighini con l'appoggio di molte associazioni ed esponenti della politica, cultura, università...
L'obbiettivo è raggiungere 15000 firme pari all' 1.5% di iscritti alle liste elettorali, possono parteciparvi solo gli iscritti alle liste elettorali del comune di Milano.

Per maggiori info riguardanti sedi e luoghi per firmare o per approfondire e saperne di più vai al sito www.milanosimuove.it

Cosa aspetti? Partecipa e fai partecipare!

13/09/10

Per un uso responsabile della terra

Il suolo è una risorsa limitata e fortemente esauribile. Su di esso si edificano case, strade, negozi, centri di aggregazione sociale, luoghi di culto: tutto ciò che è legato con il bisogno di socialità proprio delle comunità umane. Ma è altrettanto vero che la terra non è un bene infinito: la capacità rigenerativa di un terreno verde che è stato cementificato è vicina allo zero. Il consumo di suolo ha ormai assunto in Italia dimensioni che non possiamo permetterci di ignorare e che anzi, ci chiamano alla responsabilità politica di una presa di posizione coerente.

L’urbanizzazione è stata ed è ancora oggi, la causa principale di consumo di suoli liberi. La crescita sempre maggiore della pressione edilizia rappresenta un fenomeno fortemente minaccioso per le aree verdi confinanti con le nostre metropoli.

Tutto il Paese è attraversato dal problema, laddove vengono destinati al cemento terreni agricoli fertili e dove la campagna diviene periferia urbana senza identità. E il fenomeno è più allarmante se si considera che la popolazione italiana, negli ultimi decenni, è cresciuta pochissimo.