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12/03/09

"Velocità silenziosa": un magnifico inno alla bicicletta firmato Paolo Conte



"I Want to ride my bicycle" cantavano i Queen. Ma la bicicletta ha spesso ispirato anche i più grandi artisti della musica italiana.

L'ultimo album del cantautore piemontese contiene un brano, "velocità silenziosa", che non è un omaggio ad un campione in particolare (come il Girardengo del "Bandito e il campione" di De Gregori) ma alla leggiadria del movimento della bicicletta, un mezzo ingiustamente messo da parte dopo l'avvento dell'automobile ma ultimamente molto rivalutato.

Questo il testo della canzone di Paolo Conte:

Una bella bici che va
silenziosa velocità
sopra le distanze, le lontananze starà
una bella bici che va
silenziosa velocità
rotolava biglie e il
Giro d'Italia farà
una bici non si ama,
si lubrifica, si modifica
una bici si declama
come una poesia per volare via
una bella bici che va
roteante fluidità
bici futurista, bici d'artista sarà
una bella bici che va
roteante fluidità
sagoma dinamica e geometrica avrà
una bici vuole fama
e chilometri, e chilometri
una bici è una dama
falla vincere, falla ridere
una bella bici che va
pedalante mobilità
nel suo portapacchi
quel che ci ficchi ci sta
una bella bici che va
pedalante mobilità
anima testarda di una coccarda vivrà
una bici la si ama
come l'ultima delle fantasie
c'è uno scatto che ti chiama
come il fischio che hanno le frenesie

Qui potete ascoltarla grazie a deezer:

http://www.deezer.com/track/2203678

L'irresistibile ascesa del Treno ad Alta Velocità






Il Treno e l'Alta Velocità stanno rivoluzionando il modo di viaggiare degli europei. In tempi di crisi economica, il treno, abbinato alle energie rinnovabili, potrebbe essere il principale volano per la ripresa.

In tutta Europa le compagnie aeree sono costrette a rivedere al ribasso le loro tariffe per fare fronte alle offerte dei treni ad alta velocità. In Italia, la tratta Milano-Roma, affidata in monopolio ad Alitalia, sta vedendo l'affermazione prepotente delle Ferrovie dello Stato.

Come sempre l'Italia è in ritardo nell'agevolare le trasformazioni economiche e sociali, ma la storia non si può fermare e il futuro è tutto dalla parte del treno.