Vi facciamo i più cari auguri sostenibili di Natale con questo breve articolo di Ettore Livini tratto dalla rubrica "Alluce verde" nella pagina milanese del quotidiano La Repubblica
"Avete riunito la famiglia - bambini compresi - attorno al tavolo. Ognuno ha esposto pacatamente le proprie eco-ragioni. Poi si è votato e avete fatto il grande passo: quest'anno in casa si monterà un albero di Natale finto per non soffocare di luminarie un povero peccio (condannandolo a morte certa) e per rispettare la natura. Bene. Adesso beccatevi questa: un'università svedese ha messo a confronto il consumo energetico di un bell'abete di 10 anni, due metri d'altezza e 10 chili di peso contro il suo cugino artificiale, venti chili, made in Hong Kong. Risultato: ammettendo un generoso ciclo di vita di dieci Natali per il clone in plastica, quest'ultimo - tra viaggio in nave dall'Oriente all'Europa e produzione - brucia cinque volte più energia della conifera naturale. Non solo. Mentre l'abete originale viene smaltito senza scorie, il suo succedaneo ci lascia in eredità nell'aria una scia poco natalizia di diossina. Che fare allora? Riunire di nuovo il conclave domestico ribaltando le conclusioni ecologiche, ovvio, minerebbe l'autorità dei genitori. La soluzione è tornare alle origini: in fondo l'Italia per secoli ha celebrato Natale con il presepe... " Ettore Livini
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